Alla maggior parte degli studenti è capitato di sentirsi nervosi in previsione o in occasione di un’interrogazione o di una verifica, ma quando parliamo di singoli esami (dalla maturità agli esami universitari, fino a quelli che valutano la preparazione acquisita nel corso di un master) la sensazione di giocarsi il tutto per tutto può acuire questo tipo di reazione.
L’ansia da esame rappresenta una reazione abnorme che avviene prima o durante il momento in cui si è valutati per una performance preparata con impegno e/o con la speranza di essere giudicati sufficientemente edotti in quella particolare materia. Il pensiero di non avere seconde chance, se non attendendo un anno per l’esame di maturità o l’appello successivo per la prove universitarie, può esacerbare un malessere altrimenti contenibile, ma che può comunque influenzare la prestazione ad es. durante le interrogazioni scolastiche, portando al conseguimento di una votazione non adeguata alla preparazione acquisita.
In poche parole: se durante la scuola uno studente è in preda all’agitazione e prende voti più bassi di quelli che sono alla sua portata perché l’ansia non gli permette di ricordare quanto studiato né di ragionare adeguatamente, quando non parliamo di interrogazioni, ma di veri e propri esami, tutti diventa più difficile e l’ansia può moltiplicare i propri effetti.
E’ comunque possibile che uno studente che non ha avuto particolari problemi durante le medie e le superiori diventi un soggetto ansioso durante l’università, quando è spesso valutato da docenti e assistenti che non lo conoscono e deve essere pronto a rispondere su un programma decisamente più vasto di quello che gli veniva richiesto a scuola.
Possiamo distinguere due forme di ansia:
– ansia anticipatoria: colpisce prima dell’esame, nei giorni o settimane nelle quali si studia e il pensiero corre costantemente ad immagini negative, legate al fallimento. Memoria e concentrazione ne risentono e possono comparire sintomi come gastrite, mal di testa e insonnia
– ansia in corso d’esame: colpisce il giorno della prova, generando sintomi acuti (tremori, amnesia, diarrea, mal di testa, giramenti di testa) che compaiono nelle ore immediatamente precedenti e/o durante la prova stessa
In linea generale è importante che lo studente segua alcune linee-guida per minimizzare l’ansia:
– impostare un piano di studio realistico e adeguato alla difficoltà e quantità di materiale da apprendere
– non utilizzare sostanze psicotrope o eccitanti nell’illusione che aiutino a concentrarsi di più, perché possono dare l’effetto opposto sia per la sedazione che per l’iperattivazione che ne può derivare (a seconda della sostanza, farmaco, droga o alimento impiegato)
– non sacrificare i pasti e il sonno per studiare – non rinunciare a tutto per attuare full-immersion estenuanti, ma alternare studio e momenti di relax e svago
– in caso di ripetuti fallimenti (mi riferisco agli esami universitari) chiedersi perché questo accade: riflettere sulla scelta universitaria compiuta quando lo studio è fonte di disagio e angoscia è utile a non buttare anni in tentativi infruttuosi motivati solo dal pensiero di non deludere i genitori o di non poter trovare un lavoro nel caso in cui si smetta di studiare.
Un aiuto in più, a volte determinante come in tutte le situazioni in cui è richiesta una performance adeguata (vedi Psicologia dello Sport), può venire dall’intervento dello psicologo pianificato per migliorare concentrazione, memoria e attenzione e per disinnescare l’ansia e i suoi effetti negativi sulla prestazione.
Come ogni atleta che sia supportato da un team all’altezza del compito, che include sempre più spesso la presenza di uno psicologo, anche lo studente può considerare l’esame come una gara che richiede preparazione fisica e psicologica.
La Psicologia ha molti strumenti a disposizione per intervenire partendo dalla comprensione del problema e dei punti deboli dello studente-atleta, fino alla scelta delle tecniche da impiegare per consentirgli di rafforzarsi e di liberarsi da ciò che ostacola una prestazione soddisfacente.
A titolo di esempio cito le tecniche di rilassamento come il Training Autogeno, le tecniche di ristrutturazione e rielaborazione delle aspettative come la PNL, il Mental Training, le tecniche di riabilitazione dal trauma (ove ve ne sia uno che lo studente non riesce a superare) come l’Emdr.
Si tratta di una gamma di strumenti impiegati efficacemente in tutte i contesti prestazionali, che possono garantire agli studenti una preparazione completa, a 360°, che va ben oltre l’idea che basti studiare per passare un esame e per passarlo con un buon voto.
Possiamo aiutarti?
Se vuoi prenotare un incontro nei nostri studi chiamaci al 3402665359 o scrivici alla mail info@serviziodipsicologia.it
Il Training Autogeno, per me è stato fondamentale sia per sconfiggere l’ansia sia per riuscire a laurearmi.
Lo faccio ancora perchè mi fa stare bene e mi aiuta nella vita di tutti i giorni.
Lo consiglierei a tutti! : )