Il Disturbo d’Ansia Generalizzata (GAD) corrisponde ad una diagnosi frequente fra i pazienti che soffrono di ansia patologica e si riferisce al persistente sentimento di attesa apprensiva che perdura quotidianamente per più di 6 mesi (DSM-IV) e si accompagna ad almeno 3 sintomi fra irrequietezza, irritabilità, sonno disturbato, estrema affaticabilità, tensione muscolare, difficoltà di concentrazione. Per soddisfare i criteri necessari per tale diagnosi questo tipo di disagio deve causare una significativa menomazione nel funzionamento del soggetto in aree importanti come quella lavorativa o sociale.
Il rimedio consiste nella psicoterapia, accompagnata o meno dall’assunzione di psicofarmaci, ma la domanda che spesso chi soffre di ansia si pone è quale sia la psicoterapia migliore da intraprendere per curare l’ansia.
Esiste davvero una psicoterapia migliore delle altre per curare l’ansia?
Premesso che tutte le psicoterapie si occupano di tutte le condizioni psicopatologiche, nei decenni sono stati condotti diversi studi che dimostrano che la psicoterapia è un’arma importante nella cura dell’ansia anche da sola, in alternativa al farmaco.
Alcuni approcci psicoterapeutici sono stati studiati più di altri perché sono riducibili in protocolli rigidi, facilmente inseribili in un disegno di ricerca, e perché negli Stati nei quali le assicurazioni rimborsano la psicoterapia (come negli USA) è sicuramente presente l’interesse a convalidare l’efficacia dei trattamenti meno dispendiosi per rimborsare cifre più contenute.
Nasce forse da qui l’affermazione secondo la quale certe terapie sono preferibili ad altre?
Anche per questo motivo certi approcci sono stati ampiamente studiati, mentre altri approcci, che sfuggono in parte o del tutto alla logica del protocollo rigido e applicato a tutti i pazienti senza variazioni in sede di ricerca*, sono stati meno studiati: dimostrare che una psicoterapia da 12-16 sedute porta a risultati sufficienti per quanto riguarda la remissione del sintomo è economicamente più conveniente rispetto a dimostrare che approcci più approfonditi e protratti non combattono solo il sintomo (e i pensieri che lo accompagnano), ma consentono una ristrutturazione globale della personalità.
Negli ultimi anni alcuni ricercatori hanno però cominciato a prendere in considerazione anche approcci in precedenza meno studiati e a fare dei confronti fra psicoterapie, per verificare se sia vero che alcune sono meglio di altre ad esempio nella cura dell’ansia, oggetto di questa discussione.
Un recente studio, impostato secondo i criteri scientifici comunemente utilizzati in questi casi, ha messo a confronto la psicoterapia psicodinamica e la terapia cognitivo-comportamentale, ritenuta da alcuni la migliore alternativa possibile proprio in virtù della mole di studi che ne avvalorano l’efficacia, smentendo la presunta netta superiorità della Terapia Cognitivo-Comportamentale nella cura dell’ansia generalizzata.
I pazienti assegnati casualmente all’uno o all’altro trattamento infatti hanno mostrato gli stessi miglioramenti dopo 6 mesi di terapia e al controllo, avvenuto dopo altri 6 mesi.
In conclusione si può affermare che la psicoterapia psicodinamica è valida quanto la terapia cognitivo-comportamentale nel trattamento dell’ansia generalizzata e che la presunta superiorità di quest’ultima è solo un falso mito.
Anche la valutazione (follow-up) ad un anno dal termine dei due tipi di terapia ha consentito di riscontrare l’assenza di differenze significative fra gli esiti dei due trattamenti.
Più che di terapie “d’elezione” o di terapie più adatte per l’ansia sarebbe quindi più onesto iniziare a parlare di terapie differenti adatte a differenti pazienti, perché le diverse caratteristiche delle diverse psicoterapie si accordano con esiti di volta in volta differenti alla personalità e al quadro clinico dei singoli pazienti.
* Come mi è stato confermato da colleghi che utilizzano la Terapia Cognitivo-Comportamentale, quella che viene validata dalla ricerche scientifiche è una forma di intervento diversa da quella in cui si declina la TCC nella realtà dei singoli casi, perché si utilizza un disegno di ricerca nel quale ai soggetti è somministrata la medesima terapia e questo non avviene al di fuori del laboratorio.
La TCC o CBT breve degli studi scientifici è un percorso di cura standardizzato perché la stessa cura deve essere somministrata a tutti e i suoi effetti sono misurati come negli studi sui farmaci:
“misuro il sintomo – somministro la cura – misuro il sintomo”.
La TCC nella realtà è più complessa (e più lunga), anche se gli strumenti di base sono quelli impiegati nelle ricerche, e si declina in molte forme non misurabili ad una ad una come non lo sono gli altri interventi psicoterapeutici.
Inoltre non è affatto una terapia di per sé breve (leggi di più), o meglio non lo è come non lo sono altre psicoterapie, che possono durare poco o molto a seconda della situazione di partenza e delle difficoltà incontrate durante il lavoro.
Possiamo aiutarti?
Se vuoi prenotare un incontro nei nostri studi chiamaci al 3402665359 o scrivici alla mail info@serviziodipsicologia.it
Fonti:
The American Journal of Psychiatry: “Short-Term Psychodynamic Psychotherapy and Cognitive-Behavioral Therapy in Generalized Anxiety Disorder: A Randomized, Controlled Trial“
Canadian Journal of Psychiatry: “Long-Term Effects of Short-Term Psychodynamic Psychotherapy and Cognitive-Behavioural Therapy in Generalized Anxiety Disorder: 12-Month Follow-Up“
Commento:
“Psychodynamic Psychotherapy vs CBT smackdown for anxiety“
Grazie per il vostro articolo, è molto utile!
Caro Vincenzo,
la ringrazio per l’apprezzamento.
E’ importante che chi soffre d’ansia sappia che è possibile uscirne e che è possibile farlo scegliendo il tipo di psicoterapia che sente più vicino alla propria sensibilità e al desiderio di andare o meno a fondo dei problemi che lo riguardano.
Interessantissimo! Io soffro di stati ansiosi depressivi con attacchi di panico da 20 anni, sono in cura farmacologica da 20 anni, e come sempre in primavera è terribile, mi ero ripreso dopo una ricaduta ma da 3 giorni mi è ripreso di tutto,molto buoni i vostri commenti credo che andrò in terapia psicologica. Ma dovrei andarci ora che ho forti attacchi o aspettare che i sintomi si affievoliscano?..non vorrei peggiorare di più le cose. Comunque interessante questo sito ed anche rassicurante per noi ansiosi, così sappiamo di non essere soli. Grazie!
Sono contento di aver trovato questo sito, complimenti per i contenuti!
Grazie!
Soffro di ansia generalizzata da ormai 20 anni.
Ho gia fatto 3 psicoterapie e ogni volta ci ricasco…non credo ci siano dei rimedi effettivi.
Cara Laura,
il fatto che lei non abbia ancora risolto il suo problema non significa che non esista una soluzione.
Bisogna considerare molti fattori per analizzare una situazione come la sua e capire come mai le terapie effettuate non sono servite: non sappiamo infatti che tipo di terapia ha fatto, per quanto tempo e con che frequenza, a quale distanza dall’insorgenza dei primi sintomi e così via.
Sono tutti aspetti importanti e spesso decisivi, soprattutto il fatto di aspettare troppo a intervenire può complicare molto il quadro e rendere cronico il malessere.
A volte le terapie non sono state seguite con assiduità e per il tempo necessario, ma sono state abbandonate precocemente, magari ai primi risultati positivi, senza darsi il tempo necessario per consolidarli.
Altre volte il paziente non è pronto al cambiamento, anche se vive male, perchè il suo disturbo ha un significato (ne ha sempre uno) che non è stato decodificato e quindi non è stato possibile possibile capire il vero perchè alla base del suo disagio.
I disturbi d’ansia sono curabili, perciò non smetta di lottare e non perda la fiducia!
Si sente tanto parlare di Terapia Cognitivo-Comportamentale come fosse la terapia migliore per l’ansia, ma la mia esperienza è stata negativa e così quella di altre persone. Tempi comunque lunghi e pochi risultati.
Non dubito che per qualcuno sia una soluzione ma non lo è per tutti.
E poi: come si fa a guarire se non ci si chiede PERCHE’ si sta male? Gli esercizi possono anche essee utili e per me in parte lo sono stati, ma il rischio di ricaderci perchè non si è scavato a fondo non si può mai escludere. A me è successo e ho capito che sbagliavo a illudermi di poter guarire senza affrontare davvero la causa dei miei problemi.
Cara Anna,
ha ragione: non esiste nessuna psicoterapia che garantisca risultati certi a tutti i tipi di pazienti e per tutti i tipi di disturbi.
La presunta superiorità della TCC nella cura dei disturbi d’ansia dipende dal fatto che è una terapia più studiata di altre (anche perchè è più semplice da studiare, in quanto vengono seguiti protocolli rigidi come si fa in Medicina) e che quindi, apparentemente, ha un fondamento scientifico più solido perchè le ricerche sono più numerose rispetto a quelle effettuate su psicoterapie più complesse e individualizzate.
La vita reale però è ben diversa dalle condizioni “di laboratorio” utilizzate in certi studi e la letteratura si sta aggiornando anche sulla validità di altri tipi di psicoterapia, come quella psicodinamica/psicoanalitica:
http://boa.unimib.it/bitstream/10281/7655/1/phd_unimib_038817.pdf