Il cibo che influenza l’umore

Anche se questo fattore spesso è sottostimato o non considerato del tutto, l’alimentazione influisce sull’umore e alcuni recenti studi hanno permesso di individuare quali cibi e sostanze in essi contenute esercitano un effetto positivo o negativo sugli stati d’animo.
Una ricerca pubblicata su Plos One ha evidenziato il ruolo degli acidi grassi trans nel determinare un aumento di irritabilità nei soggetti che ne consumano quantità anche moderate, evidenziando una correlazione diretta fra ingestione di grassi trans e successivi comportamenti aggressivi (vedi l’articolo “I grassi che rendono aggressivi“).

Altre ricerche hanno evidenziato il ruolo di un diverso tipo di acidi grassi, gli omega-3, nel determinare un miglioramento dell’umore con azione diametralmente opposta a quella dei grassi trans (vedi gli articoli: “Serum omega-3 fatty acids are associated with variation in mood, personality and behavior…” e “Dietary intake of n-3, n-6 fatty acids and fish: Relationship with hostility in young adults“).

Un recentissimo studio neozelandese ha invece permesso di correlare il consumo di frutta e verdura ad effetti positivi sull’umore, scoprendo che i soggetti del campione riferivano di essersi sentiti più felici e più calmi, oltre che più pieni di energia, dopo aver consumato una quantità significativa di vegetali. Gli effetti positivi si protraevano anche il giorno dopo e non si limitavano ad essere presenti immediatamente dopo il consumo di questi alimenti (vedi l’articolo: “Many apples a day keep the blues away”).
I ricercatori hanno stabilito che per ottenere effetti benefici è necessario consumare 7 porzioni al giorno di frutta e verdura e non solo le 5 porzioni solitamente consigliate.

Modificare il proprio regime alimentare rappresenta quindi un’opportunità da cogliere per sentirsi meglio e a combattere gli stati d’animo depressivi, oltre all’irritabilità, alla stanchezza e alla svogliatezza che possono appesantire chi consuma abitualmente cibi considerati junk food.

Ovviamente non si può affermare che la depressione, l’irritabilità e l’apatia dipendano da quello che si mangia, ignorando tutti i fattori psicologici e relazionali alla base di questi stati d’animo, ma se migliorare il proprio regime alimentare può aiutare a prevenirne l’insorgenza o il peggioramento perché non farlo?

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