I sintomi d’ansia si riacutizzano tipicamente nel periodo primaverile a causa dei cambiamenti climatici che sollecitano l’organismo e la psiche, incrementandone l’attivazione e creando non pochi problemi alle persone che soffrono di sintomi ansiosi.
In questo periodo si osserva infatti una riacutizzazione dei quadri ansiosi nelle persone che soffrono da tempo di questo tipo di sintomatologia, ma anche l’insorgenza ex novo di sintomi ansiosi in soggetti che non avevano finora sofferto di questo tipo di disturbo.
Fra le forme di disagio che peggiorano con la primavera meritano una menzione i disturbi psicosomatici che non sono subito riconosciuti come sintomi d’ansia o di stress, anche perché spesso compaiono in assenza di segni tipici dell’ansia come agitazione, nervosismo, preoccupazioni. E’ importante ricordare che a volte il disagio psicologico e relazionale non si esprime sul piano psicologico, ma con il solo sintomo fisico, che è perciò importante decodificare e ricollegare alle sue vere cause. I tipici disturbi psicosomatici provocati o resi meno sopportabili dall’ansia sono quelli che colpiscono l’apparato digerente (colite, nausea, gastrite, reflusso gastro-esofageo), l’apparato respiratorio (sensazione di fame d’aria, dispnea), l’apparato muscolare (nodo alla gola, mal di testa, mal di schiena) e che implicano sintomi pseudo-neurologici come le vertigini, i tremori, la sensazione di svenire o che le gambe siano “molli” e si possano piegare.
Di conseguenza le modalità con le quali l’ansia peggiora in primavera possono riguardare sia sintomi psichici che sintomi fisici, che apparentemente non hanno a che fare con la psicologia del soggetto.
Perché l’ansia peggiora in Primavera?
Le condizioni ambientali che incidono negativamente sull’ansia sono proprio quelle che caratterizzano l’arrivo della bella stagione:
– instabilità climatica
– aumento delle temperature
– aumento delle ore di luce e dell’intensità della luce solare
La modificazione di questi parametri ha un’azione diretta sul fisico di tutti gli individui, ma provoca effetti particolarmente negativi in chi soffre di sintomi d’ansia: – la necessità che l’ansioso ha di controllare l’ambiente circostante, di minimizzare gli imprevisti, di prevedere cosa si affronterà (sotto tutti i punti di vista) è ostacolata dalla mutevolezza delle condizioni meteorologiche che possono vedere l’alternanza di caldo e freddo, sole e pioggia, umidità e aria secca, richiedendo all’organismo uno sforzo di adattamento e una certa flessibilità. In Primavera aumenta la sensazione di non avere il controllo di quello che accade intorno, sensazione alimentata anche dal risveglio della Natura e dalla percezione del risveglio di energie sulle quali non si ha alcun potere
– i fastidi provocati dall’incremento delle temperature possono mettere in seria difficoltà chi soffre di ansia, soprattutto se tende a concentrarsi sulle sensazioni respiratorie e sulla paura di svenire che aumenta quando con il caldo, quando la pressione arteriosa scende e potrebbe in linea teorica mettere il soggetto a rischio di svenimenti. Chi ha paura di soffocare o di respirare male e non a sufficienza è infastidito dall’aria calda – soprattutto in presenza di un significativo tasso di umidità – perché gli sembra che la respirazione non apporti l’ossigeno che gli serve, e, di conseguenza, si spaventa e si concentra ancora di più sulla respirazione alimentando un circolo vizioso all’insegna dell’ansia e della paura di morire o perdere il controllo del proprio corpo
– ormoni e neurotrasmettitori sono profondamente influenzati dall’esposizione alla luce solare, che in Primavera provoca direttamente un incremento della produzione di melatonina e serotonina e indirettamente un aumento del cortisolo (dovuto alla maggiore energia necessaria per affrontare le giornate). Queste sostanze provocano un aumento dell’attivazione fisica e psichica che sono percepite dall’ansioso come un aumento dell’ansia, con il risultato di aumentarla veramente. In realtà si tratta solo di una maggiore attivazione fisica necessaria per l’adattamento dell’organismo all’aumento dell’attività e all'”uscita dal letargo”, ma chi soffre di ansia non è in grado di non spaventarsi e di non far peggiorare il quadro spaventandosi per quello che sente. L’aumento di intensità della luce può inoltre causare direttamente sensazioni sgradevoli come quella di sentirsi storditi, che nell’ansioso diventa rapidamente paura di svenire, di perdere il controllo, di cadere a terra.
Primavera e Ansia Sociale
Assieme al clima, in Primavera si modificano anche una serie di condizioni proprie del mondo sociale:
– aumento delle ore trascorse fuori casa e delle occasioni di incontro con gli altri
– utilizzo di un vestiario che scopre maggiormente il corpo
Queste modificazioni della routine riportano l’ansioso a contatto con problematiche legate all’ansia sociale che in Inverno possono essersi sopite:– ricevere inviti e dover partecipare a incontri di vario genere mette in serie difficoltà chi vive un rapporto non sereno con gli altri e aveva approfittato dell’Inverno per “rintanarsi” e utilizzare scuse come il freddo e il maltempo per declinare gli inviti, scuse che non può più usare e che lo pongono ora di fronte a quei problemi che aveva solo accantonato come la sensazione di solitudine di essere rifiutato, di essere giudicato, di non avere nulla da dire e così via. Analoga difficoltà colpisce chi soffre di agorafobia e si trova a fronteggiare occasioni di vita all’aperto che eviterebbe molto volentieri
– dover mostrare di più il corpo riporta a contatto con le insoddisfazioni per il proprio aspetto e con il confronto con gli altri, nel quale l’ansioso si sente in genere perdente sopravvalutando le qualità altrui e sottovalutando e proprie, concentrandosi eccessivamente sui propri difetti, sentendosi incapace di valorizzare i propri pregi e di farsi apprezzare o di prendere delle iniziative (dieta, palestra, …) quando oggettivamente ne trarrebbe vantaggio.
Ansia in Primavera: che fare?
Se l’Autunno è la stagione del “ritiro” e della depressione, la Primavera è senza dubbio la stagione dell’Ansia, per tutti i motivi che ho illustrato. In questo periodo molti nodi vengono al pettine, nella vita dell’ansioso, nodi che possono essere sciolti con un intervento psicologico/psicoterapeutico adeguato: il loro venire al pettine può quindi essere considerato non un problema, ma piuttosto un’opportunità di cambiamento da cogliere per risolvere i problemi che si sono accantonati per troppo tempo.
Possiamo aiutarti?
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Dottoressa, ha proprio ragione!
Da un po’ di giorni mi sento più stanca e più ansiosa contemporaneamente…quindi è proprio la primavera che mi fa quest’effetto?
Cara Manu,
è proprio così: se lei soffre di sintomi legati all’ansia è normale che veda un peggioramento in queste settimane, come lo vedono molte persone ansiose e particolarmente sensibili agli stimoli esterni e alle modificazioni nel funzionamento del proprio corpo come le fluttuazioni della pressione, le variazioni di tono muscolare, le sensazioni legate al caldo o al freddo e così via.
Le suggerisco di rivolgersi ad uno psicologo per inquadrare e lavorare al superamento del suo malessere, perché l’ansia eccessiva può essere tranquillamente sconfitta con un lavoro mirato a rafforzare la persona o una psicoterapia, nei casi in cui il malessere è più strutturato.
Un caro saluto,
D.ssa Flavia Massaro
A dire il vero sono già in terapia, prendo il citalopram e un ansiolitico al bisogno…
Se assume solamente dei farmaci e non sta vedendo risultati come vorrebbe vederne (visto che sta avendo una ricaduta) è consigliabile che faccia una psicoterapia e non si limiti ad affidarsi alle medicine, ma lavori su quegli aspetti psicologici che sono alla base del suo disagio e che nessun farmaco può disinnescare.
Sì, ha ragione…forse è il caso che dopo 5 anni di psicofarmaci io mi dia una mossa e faccia una psicoterapia, anche perché quando ho provato a sospendere le medicine mi sono accorta che tutto tornava in fretta come prima!!!
Mi ritrovo perfettamente con tutto ciò che è riportato nell’articolo. Anche se rispetto agli anni passati sto molto meglio. Sono in terapia da una psicoterapeuta da qualche mese, e anche se i sintomi dell’ansia (primaverile) ci sono ancora, li sto affrontando con molta più consapevolezza. So che non sverro’ e che non mi succederà nulla. È solo il mio corpo che reagisce o meglio che si adegua al clima. Non ho mai amato particolarmente il caldo,ma è una condizione alla quale si sopravvive. Consiglio vivamente la psicoterapia comportamentale, e sconsiglio i farmaci. Li ho usati per qualche settimana e sono stata da cani. Perciò mi sento di dire che il cambiamento comincia solo se lo volete. Ci vuole pazienza e volontà. Non c’è nessuna fatina magica.
io soffro di ansia e sono in cura da due anni prendo il cipralex 20mg prima prendevo 20 gocce la cura totale poi sono scesa gradualmente a 10 gocce al giorno, questo già da novembre dicembre e stavo benissimo se non altro non avevo voglia di fare l’amore con mio marito pur amandolo tantissimo, con l’arrivo della primavera qualche sintomo dell’ansia si è rifatto vivo ad es: mal di stomaco al mattino, sensazioni di vomito, vertigini, non sento la fame e avvolte faccio fatica a respirare.volevo chiedere se tutto questo è normale anche sotto cura e se questi sintomi andranno via con la fine di questo periodo. grazie.
Cara Laura,
è molto difficile che l’ansia si possa curare solo con i farmaci perchè si tratta di un problema psicologico e senza agire sul piano psicologico non si può pensare di risolvere davvero il problema.
E’ infatti fondamentale capire perchè si sta male, che significato hanno i sintomi, come mai l’inconscio sta portando all’attenzione la presenza di un disagio che si esprime con sintomi che non ha senso sopprimere senza prima comprendere.
Nel suo caso il fatto che con la primavera i sintomi siano riapparsi dopo ben 2 anni di terapia farmacologica significa che il farmaco non l’ha aiutata a risolvere tutto e che il problema è ancora lì, incompreso e inascoltato.
Lei mi parla inoltre di difficoltà coniugali che costituiscono un’altra area di disagio e che devono essere a loro volta analizzate e collocate nel contesto del suo matrimonio e della sua esperienza di vita più in generale.
Non posso che consigliarle sentitamente di rivolgersi ad uno psicologo: il tentativo con i farmaci è stato fatto, non ha portato alla soluzione del problema e quindi è il momento di rivolgersi ad un professionista che si occupi di problematiche psicologiche e relazionali.
Un caro saluto,
d.ssa Flavia Massaro
Gentile dottoressa, io sono un avvocato che soffre del disturbo ossessivo. È un disturbo subdolo perchè non mi danneggia nella quotidianeità ma certe volte, soprattutto in primavera, con la stanchezza, diventa più invadente. In alcuni momenti è come se fossi un bimbo sguarnito. Per questo ho deciso, dopo aver già fatto un percorso tre anni fa, di tornare dal terapeuta per cercare di sconfiggere per sempre questo stupio disturbo teso al controllo di quello che mi circonda. Ha dei consigli ? Grazie e tante cordialità
Caro Francesco,
immagino quanto i pensieri e magari anche i rituali condizionino la sua vita e le tolgano spontaneità, serenità e tempo prezioso.
E’essenziale che lei si affidi ad uno psicoterapeuta per risolvere del tutto il problema ed eventualmente anche ad un medico psichiatra per valutare l’assunzione di farmaci o ad un floriterapeuta/naturopata per valutare quali rimedi floriterapici e naturali le possano essere d’aiuto.
Che tipo di percorso ha fatto anni fa? Di che psicoterapia si trattava e per quanto tempo l’ha seguita?
Sto malissimo, sembra di aver e un peso sul cuore, non dormo la notte, ho l’ansia.
In più sono depressa, ogni problema è un macigno, non trovo nemmeno la forza di fare le normali faccende.
Il ciclo mestruale è arrivato in ritardo.
Ora il medico mi ha dato un ricostituente, poi si vedrà.
Mi sembra di impazzire, la testa se ne va per conto suo con pensieri fissi.
Non riesco a lavorare.
buona sera….mio figlio si sveglia con dolori alle spalle, collo e poi testa…..dicono che è dovuto all’ansia.Sta prendendo valeriana,biancospino e passiflora.alla sera….può bastare?
ci sono altri rimedi x farlo risvegliare senza dolori?
grazie
Cara Gabriella,
più che “inseguire il sintomo” è importante stabilire la causa dell’ansia di suo figlio, altrimenti il problema non sarà mai risolto e potrà anche peggiorare.
Le consiglio di conseguenza di prenotare un colloquio con uno psicologo perchè possa parlare della situazione con un esperto.
Se rimedi naturali come quelli che sta già usando (e che sono efficaci se il problema è lieve) non funzionano è infatti presumibilmente inutile che ne provi altri, se non si stabilisce perchè sta così e non si lavora sulle cause della sua tensione.
Un caro saluto,
d.ssa Flavia Massaro