17 commenti

  1. Gent.ma Dottoressa,

    è davvero brutto trovarsi a dire ai figli che mamma e papà si separano. Noi ci siamo fatti aiutare da un suo collega psicologo perché non avevamo le idee chiare e volevamo capire come comportarci.

    Nostra figlia all’inizio non l’ha presa bene (aveva 10 anni), ma siamo attenti a non parlare mai male uno dell’altro e a rispettarci come genitori, e devo dire che i risultati valgono lo sforzo.

    Sono passati 2 anni e abbiamo recuperato abbastanza la serenità che non avevamo più, compresa la nostra bambina.

    Cari saluti,
    Emy

    1. Cara Emy,

      avete fatto bene a richiedere il consiglio di uno psicologo per capire come comportarvi in quei momenti.
      Se vostra figlia dovesse averne bisogno, visto che sta attraversando un’età difficile, date anche a lei questa opportunità: parlare con una persona esterna all’ambiente familiare le sarebbe moto utile, se faticasse ad accettare il vostro allontanamento e non volesse aprirsi con voi (come ci si può aspettare da una ragazzina di quell’età).

      Se vuole mi aggiorni,
      un caro saluto
      D.ssa Flavia Massaro

      1. Certo, è proprio quello che pensavo di fare.
        Devo dire che sta meglio, ma non ha ancora accettato del tutto che non ritorneremo insieme, come io speravo.
        Ci siamo fatti vedere da lei in comportamenti “civili” e gentili, senza liti o musi lunghi, e lei forse ha scambiato questo per desiderio di tornare assieme.
        Ha 12 anni e non parla certo volentieri con noi e con i nostri amici e parenti, perciò un esperto è l’unica soluzione per aiutarla davvero.

        Grazie mille!
        Emy

  2. Gentile Dottoressa,

    la ringrazio per le indicazioni presenti nell’articolo.
    Mi trovo in questa situazione e mi ha fatta riflettere sul da farsi.
    Certo non è facile, ma per il bene dei figli bisogna mettere da parte i rancori e mostrarsi uniti proprio quando è più difficile riuscirci.

    La saluto con stima,
    Anna

    1. Cara Anna,
      la ringrazio per la stima e mi fa piacere che il l’articolo le sia stato utile.
      Le faccio tanti auguri perchè voi genitori riusciate a gestire al meglio questa difficile situazione.

      d.ssa Flavia Massaro

  3. Articolo molto utile, soprattutto per i consigli sulle modalità con cui comunicare la decisione.
    Noi abbiamo fatto l’errore di portare nostro figlio fuori per dirglielo con calma e in un posto tranquillo (al parco), pensando di sdrammatizzare, ed è stato un disastro!!!
    E’ scappato via piangendo e non ci voleva più rivolgere a parola.
    Mi sono sentita sprofondare.
    Tornassi indietro la gestirei diversamente perché ho capito che eravamo noi a voler sdrammatizzare per non stare male una cosa che per lui era invece drammatica (mentre noi avevamo entrambi dei nuovi fidanzati, con i quali stiamo ancora a distanza di anni).
    E’ stata dura fargli capire che non lo stavamo abbandonando, che non preferivamo i nostri nuovi compagni a lui, che non era stato “cattivo” (come dice lei, lui ha pensato questo!) e quindi non era per questo che ci stavamo separando…

    1. Cara Laura,

      in effetti forse eravate voi ad avere bisogno di alleggerire la situazione perchè vi sentivate in colpa nel comunicare al bambino la vostra decisione di separarvi.
      Come ha avuto modo di sperimentare, però, il bambino ha vissuto questo tentativo di minimizzare come un mancato riconoscimento del suo dolore e forse anche shock (se non se lo aspettava) e ha reagito di conseguenza.

      Ora si è ripreso?

      1. La ringrazio per la risposta.

        Devo dire che ci sono voluti tempo, pazienza e una psicoterapia che ci ha coinvolti tutti 3 per aggiustare le cose, perché il bambino inizialmente non voleva più farei compiti, era aggressivo, si chiudeva in sé stesso. Ci ha messo parecchio per capire che non ci eravamo lasciati per colpa sua e che non lo avevamo abbandonato per stare con i nostri nuovi compagni, che sono persone meravigliose e non hanno ostacolato con la gelosia il nostro percorso psicologico, né hanno tentato di imporsi e fare i simpatici con il bambino quando non era pronto a frequentarli.

        Ora riusciamo a passare tutti insieme le feste e direi che è un grande risultato!

  4. Gentile dott.ssa Massaro,

    sono un papà e apprezzo le sue parole, ma devo dire che quando si ha una moglie che vuole fartela pagare è difficile se non impossibile accordarsi per parlare ai ragazzi della separazione.
    Cosa mi consiglia di fare?
    In un certo senso è colpa mia perché ho perso la testa per un’altra e lei non me lo perdona.

    La ringrazio
    Paolo

    1. Caro Paolo,

      mi sembra comprensibile che una donna lasciata per un’altra donna non sia nella migliore disposizione d’animo possibile per gestire la separazione dal marito, dal quale si sente abbandonata.
      Non conosco la vostra situazione, ma per il bene dei vostri ragazzi posso solo augurarle che sua moglie metta da parte la rabbia e pensi a fare ciò che è meglio per loro.

      In casi così conflittuali può essere molto utile una consulenza psicologia di coppia, che aiuti a gestire nell’ambito delle sedute la rabbia, la delusione, il senso di abbandono di chi si vede lasciare, e anche la rabbia che prova chi vorrebbe lasciare senza subirne alcuna conseguenza.

      Le faccia presente che per il bene dei figli è importante che risolviate fra di voi i vostri problemi di coppia e le proponga di andare insieme da uno psicologo.
      Se sua moglie non accettasse inizi ad andarci lei per farsi consigliare sul comportamento da tenere e farsi anche aiutare a capire cosa prova una persona che si sente abbandonata: lei è presumibilmente “preso” dalla sua nuova storia, e forse le servirebbe tenere più in considerazione ciò che prova sua moglie per essere equilibrato e non lasciar prevalere il desiderio di lasciarsi tutti alle spalle come niente fosse.
      Sta lasciano dei “feriti” sul campo e se ne deve occupare, se ne desidera la collaborazione.
      La sua non è una scelta senza conseguenze: è apprezzabile dal punto di vista dell’onestà, rispetto a chi porta avanti due storie in contemporanea, ma l’onestà non può lenire il dolore di sua moglie, e forse anche dei suoi figli.

      Se vuole mi faccia sapere,
      un caro saluto
      D.ssa Flavia Massaro

      1. E’ vero, ho fatto una scelta e mi rendo conto ora che non è priva di conseguenze complicate. Farò del mio meglio.
        Grazie.

  5. Buongiorno,

    la mia esperienza è purtroppo diversa perchè mio marito se n’è andato senza neanche chiedere la separazione.
    Si è trovato un’altra e da un giorno all’altro si è trasferito da lei.

    Non ha intenzione di separarsi, non gli interessa sistemare le cose, non si preoccupa del fatto che nostra figlia possa soffrire senza di lui (è piccolissima, il padre è andato in crisi quando io ero in gravidanza ed è scappato dalle sue responsabilità di padre nonostante i 40 anni suonati!!).

    Secondo lei cosa dovrei fare?
    Grazie!

    1. Cara Miriam,

      mi spiace molto per la sua situazione.
      Ad alcuni uomini accade di sentirsi persi quando stanno per diventare padri o lo sono diventati da poco: si possono sentire gelosi perchè non più al centro dell’attenzione, gravati da una responsabilità troppo pesante, ma anche molto più prosaicamente arrabbiati perchè la loro compagna, incinta o puerpera, non è più sessualmente disponibile come prima.

      Quella di suo marito sembra proprio una fuga e non volendo sistemare le cose si sta forse tenendo aperta una porta dietro alle spalle, dalla quale magari pensa in futuro di poter rientrare in famiglia.
      E’ un atteggiamento immaturo e anche incurante delle conseguenza legali ed emotive, che le consiglio di fargli presente.
      Gli dica che, per il bene di tutti, non vuole lasciare le cose così, che se lui pensa di tornare sui propri passi dovrete prima sistemare i vostri problemi con un percorso psicologico; se lei, lui o entrambi pensate invece che non ci sarà mai spazio per una riconciliazione bisogna sancire lo stato dei fatti con una separazione legale, che tuteli tutte le persone coinvolte.

      Consulti un avvocato matrimonialista per conoscere i diritti suoi e di vostra figlia e uno psicologo per farsi sostenere in questo periodo che immagino sia molto difficile.
      Le auguro di riuscire a creare una situazione chiara e definita nella quale far crescere la bambina, che risentirebbe sicuramente della confusione presente in questo momento, e anche di riuscire un giorno a rifarsi una vita.

      Un caro saluto e tantissimi auguri,
      d.ssa Flavia Massaro

      1. A questo punto credo che sarei io a non voler comunque tornare con lui, che si è dimostrato così immaturo e mi ha ferita profondamente.
        Sentirò avvocato e psicologo per uscire da questo stallo e spero che la situazione si sistemi soprattutto per il bene di mia figlia, che si merita di vivere felice.

        Grazie di tutto!
        Miriam

  6. Ciao a tutti,
    ho scoperto una relazione extra coniugale di mia moglie da tre anni con rapporti reiterati con un altro uomo e nonostante ciò, solo per il bene dei miei due figli (il più grande ha 6 anni) ho deciso di seguire una strada quanto più civile possibile. Purtroppo però mi fa male la sera doverli lasciare e non poter rispondere alle loro intelligenti domande del perchè il papà non dorma più con loro. Non entro del merito del rapporto con mia moglie perchè è stato il gesto di un’adolescente, una donna mai maturata per l’età che ha, ma in quanto mamma di due splendidi gioielli ha commesso un errore che non le perdonerò mai. Un amore tra uomo e donna può finire ma il fatto che a subirlo, e nel peggiore dei modi, debbano essere delle anime innocenti mi logora.

    Un saluto,
    un padre.

  7. Buongiorno, ci stiamo separando e abbiamo una bimba di 7 anni. Abbiamo messo in vendita la nostra casa e ognuno se ne comprerà una nuova. Quando è meglio dirlo alla bimba? Per ora viviamo tutti e tre sotto lo stesso tetto, ma non passiamo più momenti a tre, la bimba o sta con me o con il babbo. È meglio dirglielo prima di vendere la casa, tanto ha già inteso che la situazione è cambiata (prima facevamo tutte le cose insieme noi 3), o è meglio aspettare che ci sia una effettiva separazione (se non si vende la casa entro dicembre, comunque il babbo a gennaio dovrà andarsene)
    Grazie

    1. Cara Patty,

      in linea di massima può essere più indicato che spieghiate alla bambina cosa sta succedendo senza arrivare a farlo nel momento in cui ci saranno cambiamenti sicuramente impattanti sulla sua serenità, come l’allontanamento del papà o il trasloco in una nuova casa.
      Vostra figlia ha sicuramente capito cosa sta succedendo, perchè i bambini sono solitamente attentissimi a ciò che sentono e vedono in casa e in particolare alle situazioni di tensione fra i genitori: anche per questo è importante che le diate delle spiegazioni e che non lasciate che si interroghi da sola, magari vivendo con angoscia (forse non espressa all’esterno) il pensiero che il suo modo stia andando in pezzi.

      E’ importante che le parliate insieme: qualsiasi cosa sia accaduta fra voi deve vedervi e sentirvi uniti nel parlarle dei cambiamenti che si stanno realizzando e capire che siete sulla stessa lunghezza d’onda per quanto riguarda questa decisione.
      E’ altrettanto importante che sottolineiate (e che poi dimostriate con i fatti) che entrambi le vorrete sempre bene e ci sarete sempre per lei, perchè l’unica cosa che è cambiata è il sentimento che vi lega come partner e non il vostro ruolo di genitori.

      Se la bambina desiderasse fare delle cose con voi come prima, cioè tutti insieme, non negateglielo, ma spiegatele che le cose fra voi come coppia non cambieranno e che quindi un’uscita (o tante uscite) tutti insieme non sarà sinonimo di dubbio su un’eventuale riconciliazione.
      Quando sarete entrambi più sereni potrete continuare a vedervi anche solo occasionalmente per far vivere alla bambina l’esperienza di condividere qualcosa con entrambi i genitori e conservare quindi dei ricordi di tutti voi insieme in un clima “civile”, ricordi che in futuro saranno molto importanti per la piccola.

      Un caro saluto,
      d.ssa Flavia Massaro

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