Golosi e smemorati: lo zucchero cancella la memoria?

Un esperimento condotto sui topi, utilizzati spesso come modello per lo studio dell’Uomo e del comportamento umano, ha dimostrato che una temporanea dieta in cui sono presenti molti zuccheri danneggia la memoria anche se il regime alimentare abituale è equilibrato e che il calo delle prestazioni cognitive non si esaurisce al termine di tale periodo di dieta iperglicemica, ma persiste a distanza di diversi giorni (almeno 3 settimane).

I ricercatori hanno somministrato per alcuni giorni ai topolini acqua zuccherata in aggiunta alla consueta dieta e hanno in seguito misurato le loro capacità di memoria visuo-spaziale, scoprendo che pochi giorni di consumo extra di zuccheri rendevano molto più difficile per i topi ritrovare una serie di oggetti che erano stati spostati in zone separate della gabbia in cui si trovavano.

A una parte dei topi è stata somministrata oltre agli zuccheri una dieta ricca di cibi grassi (paragonabile al junk food degli umani) e si è visto che in questo caso aumentavano anche i livelli plasmatici di insulina, trigliceridi e leptina.

Il dato interessante è che sono specificamente gli zuccheri a danneggiare la memoria e non una dieta genericamente sregolata: i topi che assumevano solo junk food, ma non il surplus di zuccheri, non presentavano infatti un calo delle prestazioni mnestiche, calo che invece era presente nei topi che assumevano molti zuccheri indipendentemente dal fatto che questo avvenisse a integrazione della consueta dieta o dell’assunzione di junk food.

I topi che avevano assunto un surplus di zuccheri infatti presentavano un’infiammazione dell’ippocampo e stress ossidativo, se paragonati ai topi che non avevano assunto tali zuccheri: l’ippocampo è una struttura cerebrale coinvolta nei processi cognitivi per quanto riguarda la memoria spaziale e lo zucchero ne prova l’infiammazione, limitando di conseguenza le prestazioni del soggetto in quell’area.

Che implicazioni ha tutto questo sui nostri bambini e sulle loro prestazioni scolastiche e cognitive in genere? Quali danni derivano da una dieta che prevede la costante presenza di caramelle, merendine, cibi che contengono zuccheri nascosti?

E’ sufficiente controllare le etichette degli alimenti per rendersi conto di quanto siano diffusi gli zuccheri anche in cibi che, teoricamente non dovrebbero contenerne, come i panini del fast food e diversi salumi.
Esserne consapevoli aiuta a non danneggiare i propri figli senza nemmeno saperlo e a fornire loro alternative più sane per la colazione e la merenda, limitando il più possibile l’assunzione di cibi dolci fuori pasto.

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